1949-1975 Ceramica tra design e sperimentazione artistica. Una storia parallela alla Fiera dell’Oro.
Al Museo del Gioiello dal 5 settembre all’8 dicembre 2024 apre la nuova mostra temporanea a cura del Museo Civico della Ceramica “Giuseppe De Fabris” di Nove (VI). La mostra offre un’esperienza immersiva nell’espressione artistica che ha rivoluzionato e innovato i linguaggi della tradizione ceramica vicentina, una delle più apprezzate nel mondo. Invenzione artistica, innovazione, maestria artigiana descrivono la mostra temporanea al Museo del Gioiello e più nello specifico l’arte ceramica che Vicenza ha sviluppato nei secoli.
In concomitanza con la mostra al Museo del Gioiello di Vicenza, una sua appendice, che espone le opere della collezione dell’Ente Fiera di Vicenza in dialogo con le collezioni del Museo Civico di Nove, sarà visitabile nelle sale della collezione permanente del Museo Civico della Ceramica di Nove, sempre a cura del Conservatore Alessandro Bertoncello.
Dove il Demone Riposa - Personale di Francesco Ardini
Venerdì 6 settembre 2024 inaugurerà negli spazi rinnovati del Museo di Nove “Dove il Demone Riposa”, la prima mostra personale di Francesco Ardini a Nove. Ardini, nato a Padova nel 1986, ha trovato in Nove un fertile terreno dove coltivare la sua passione per l’arte. Si definisce un artista intimamente legato alla ceramica, pur non essendo un ceramista tradizionale. Autodidatta e curioso, da oltre 13 anni si immerge nel territorio novese, intrecciando con profondo rispetto le sottili linee del tempo con le antiche maestranze locali. Il suo lavoro mette in primo piano il recupero piuttosto che la creazione di nuovi manufatti. “La storia legata a oggetti e manufatti è un’entità fisica percepibile. Come tutta la materia, può essere plasmata e trasformata.” Dichiara l’artista.
A cura di Alessandro Bertoncello.
Spazio Contemporaneo – dal 6 settembre 2024 al 6 gennaio 2025
Mai Visti 3 - Museo Civico della Ceramica di Nove
Capi d’opera settecenteschi rari.
Una mostra dedicata a capi d’opera settecenteschi della Manifattura Antonibon. Sono pezzi molto rari o per combinazioni insolite di decori e foggia o perché inedite. Un’occasione per ammirare delle particolarità della ceramica settecentesca novese proveniente da collezioni private, “mai viste” prima d’ora. La mostra sarà allestita nella vetrina del Minghetti al primo piano. A cura di A. Bertoncello, F. De Tacchi e Nadir Stringa.
Mostra Finalisti Premio Internazionale “Terrae Novae”
Mostra bozzetti finalisti: da venerdì 6 a domenica 8 settembre (Museo Civico, Sala De Fabris)
Proclamazione vincitore: sabato 7 settembre ore 12 (Piazzetta del Museo)
Premio assegnato tramite il progetto “Parco Urbano della Ceramica di Nove” per la realizzazione di un’opera d’arte che sarà collocata nello spazio pubblico del Comune di Nove ed entrerà a far parte delle tappe del Museo Diffuso.
A cura di Museo Civico della Ceramica di Nove in collaborazione con Federica Preto.
In collaborazione con AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica, Musei Altovicentino, Confartigianato Vicenza e ConfCommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Vicenza.
Iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Vicenza e con il supporto di Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank.
1949-1975 Ceramica tra design e sperimentazione artistica. Opere dalla Collezione Costenaro.
BiblioMuseo Palazzo Baccin, 6 settembre – 27 ottobre 2024
A cura di Marco Maria Polloniato
Per cogliere appieno il valore artistico e socio-economico del settore ceramico vicentino attuale è necessario guardare anche alla grande spinta propulsiva che l’area ha vissuto nell’immediato secondo dopoguerra. La Fiera di Vicenza dedicata alla ceramica e alla lana, in tal senso, ha rappresentato sino alla metà degli anni ’70 un luogo di scambi commerciali, ma anche delle occasioni di confronto tra artisti e creativi internazionali. L’istituzione progressiva di premi volti a favorire l’interazione tra designer e aziende, in particolare il Premio Palladio, ha contribuito alla messa in rete di idee, forme, matrici decorative nell’ampio settore della ceramica artistica. A corredo della mostra recentemente inaugurata al Museo del Gioiello di Vicenza e alla sua appendice al Museo civico di Nove, questa piccola esposizione raccoglie alcune opere del periodo realizzate da autori che hanno operato con inventiva nel territorio bassanese. Da Alessio Tasca a Cesare Sartori, da Amedeo Fiorese ad Angelo Spagnolo, dal Laboratorio Giallo a Giuseppe Guzzo, passando per aziende e manifatture versatili e conosciute, per lo più, all’estero.
Su invito dell’amministrazione comunale di Nove, Ivano Costenaro apre la sua Collezione e in un atto di restituzione al territorio ha concesso il prestito di alcuni manufatti che coniugano arte e design nella pratica artigianale. Attraverso linguaggi che uniscono la necessità produttiva a ricerche personali e alle influenze delle coeve correnti artistiche, è possibile ripercorrere i tratti essenziali di una filiera produttiva che ha visto (e fortunatamente vede tutt’ora, pur ridimensionata) una fattiva collaborazione tra designer e imprenditori, tra artisti e artigiani. Le opere d’arte presenti nella Collezione Costenaro svelano una grande passione per l’arte, maturata nel corso della lunga carriera assicurativa di Ivano Costenaro.
La mostra permanente, inaugurata ufficialmente nel febbraio 2021, con selezione e allestimento a cura del prof. Mauro Zocchetta, mette in dialogo oltre 190 opere realizzate da 40 artisti in un periodo di 70 anni, dal 1950 ad oggi. Il percorso focalizza specialmente la produzione scultorea di e permette di cogliere le affinità esistenti tra tanti creativi accomunati da un territorio ricco e stimolante. Da maggio 2023 è visitabile anche la nuova area dall’emblematico titolo “Il ronzio della ceramica”: originale abbinamento tra macchine per scrivere e oggetti del design ceramico locale dal 1950 al 1990. A corredo del percorso espositivo, reso fruibile dalle visite guidate gratuite del mercoledì pomeriggio e del sabato mattina previa prenotazione, dal 2022 viene organizzata la rassegna mensile di incontri culturali “70+40+190=300storiePOP”.
Il corso delle stagioni - Collettiva del duo Hana (Denis Imberti e Stefano Tasca) e il gruppo Abracadabra.
Arredi Vintage Industriali di Luigi Vettorazzo ospita una nuova mostra dedicata all’arte ceramica, una collettiva inusuale con il gruppo Hana – Abracadabra dal titolo “Il corso delle stagioni”. Il grande spazio, un tempo fabbrica di ceramica e oggi laboratorio di restauro e negozio di arredi speciali, accoglie i risultati recenti di un gruppo formatosi alla metà degli anni ’90 che col nuovo millennio ha dato vita a progettualità a lungo termine. Elemento condiviso nella ricerca è l’aver individuato nella scultura fischiante (arcicuco) l’oggetto della tradizione da rinnovare e rendere contemporaneo. Per dare il senso di una maturazione nel percorso il gruppo ha collaborato anche al di fuori della scultura ceramica, interagendo con arti diverse quali il teatro, il cinema, la letteratura, etc. La simbiosi che è possibile ravvisare nelle opere successive da conto anche dell’affinità concettuale con altri autori e la creazione di opere a 4, 6, 8 mani. Complice una maturazione non solo personale il gruppo ha scelto di guardare ai propri lavori con un sereno distacco esecutivo, inserendo via via nuovi stimoli e riflessioni. Come inevitabilmente succede nella vita, l’essere umano è un animale sociale e la scelta di interagire con persone speciali è anche una presa di posizione verso un presente in cui l’egocentrismo domina. Condivisione alla pari e totale in contrapposizione al protagonismo esasperato dell’artista contemporaneo. Le opere realizzate sotto la guida preparata sia sul piano tecnico che formale, mostrano risultati in cui è percepibile l’arricchimento del lavorare insieme.
Il gruppo Seme nasce nel 2001 dalla volontà di tre amici (Denis Imberti, Stefano Tasca e Mauro Quattoni) di dare vita ad una esplorazione transculturale, mediante sculture in ceramica fischiante dipinta. Nel 2007 il seme si rompe, dando vita al germoglio (in inglese Sprout) che, con Denis Imberti e Stefano Tasca, decide non soltanto di rinnovare nome e percorso, ogni sette anni, ma allarga la propria ricerca, con l’essenzialità del bianco e nero, verso forme vegetali, spesso microscopiche, o meccaniche, nonché la contaminazione plastica con oggetti d’uso. Col 2014 l’albero (in tedesco Baum) può adesso ospitare sotto alle sue fronde numerosi amici, e dirigersi verso il percorso naturale di infiorescenza. Il gruppo infatti si allarga sino a diventare laboratorio permanente. Assieme ad alcuni amici e persone con disabilità dell’altopiano di Asiago, dal 2016 danno vita ad una ricerca artistica ed inclusiva delle diversità: Abracadabra – I miracoli sono le persone. Nel corso dei decenni il gruppo ha partecipato a numerosi concorsi con riconoscimenti e premi in ambito nazionale e internazionale; loro opere sono presenti in collezione pubbliche e private. Dal 2021 approda al fiore, in giapponese “Hana” (2021) e continua a mantenere un tratto comune ossia lo studio e la lavorazione coroplastica atta a realizzare sculture sonore e pannelli decorativi narranti.
Dal 6 all’8 settembre c/o Arredi Vintage Industriali, via Silanello 20 – Nove
Esposizione a cura di Lampi Creativi in collaborazione con l’Associazione “Nove Terra di Ceramica”.
Allestimento e testo critico: Fabiola Scremin e Marco Maria Polloniato – Grafica: AlePOP – Si ringrazia per il fattivo supporto: UnipolSai Assicurazioni – Agenzia Belvedere di Tezze sul Brenta di Dal Ben Antonio e Puppi Giulio tel. 0424 561020 e-mail: 02018@unipolsai.it
Emblematici Marcatori - Bipersonale di Elisabetta D'Arienzo e Angela Di Folco
In continuità con la propria storia l’Associazione Nove Terra di Ceramica rinnova la proposta di incontro tra artisti del territorio e del panorama ceramico nazionale con Elisabetta D’Arienzo e Angela Di Folco. Nell’ambito della XXVII edizione di “Portoni Aperti – Festa della Ceramica di Nove”, la bipersonale permetterà di conoscere da vicino le opere di due autrici che valicano i confini della ceramica normalmente intesa. Gli antiche ambienti del Mulino Ex Antonibon-Barettoni oggi Bortoli faranno da cornice a due creative formatesi in ambito grafico e che gradualmente hanno ripensato al proprio operare attraverso il medium ceramico.
Per le due autrici è l’illustrazione ad essere la colonna portante di una ricerca eterogenea nei soggetti e che parte da una concezione principalmente figurativo-simbolica. Nelle suggestioni di Elisabetta D’Arienzo si coglie l’attenzione a tutto quel sostrato culturale mediterraneo che nei secoli ha visivamente mescolato concetti politici e religiosi, radicalmente umani ed eterei. L’uso della tecnica graffita, di variegati ingobbi e di una tavolozza coloristica sottocristallina, rendono più evidente l’attenzione al dinamico rapporto dato dalle relazioni umane metaforicamente rappresentate. A questa produzione abbina delle sculture che celebrano il contatto con la natura, in particolare con la realtà marina. Scelte cromatiche più nette e una meticolosa preparazione d’insieme animano le installazioni o i singoli lavori di Angela Di Folco. Nella scelta dei soggetti il pensiero rievoca tratti dell’essere umano, della complessità della specie filtrata attraverso un occhio che ne coglie alcuni elementi dominanti e li riassume costruendo figure complesse. Anche da un semplice particolare o da un frammento visivo, il suo segno rimette al centro la natura della persona. Per le due autrici è essenziale rendere leggibili delle immagini che sono cariche di una cultura sommersa e popolare. Riallacciandosi alla pratica del disegno simbolico ed ai molteplici rimandi insiti in una rappresentazione figurata, è possibile avvertire una visione che valica la frenesia del tempo odierno in favore di valori umani che uniscono corporeità e trascendenza.
A cura di Associazione Nove Terre di Ceramica e Lampi creativi.
Nerone, un artista a tutto tondo - Personale di Nerone Nicoli
Dal 6 all’8 settembre (vetrine e negozio Antichità Comacchio)
Inaugurazione: sabato 7 settembre ore 10:30
Nerone Nicoli (Rivarotta di Bassano del Grappa, 1912-1982)
Erede di una famiglia di terracottai, frequenta la Regia Scuola d’Arte “G. De Fabris” di Nove, imparando le tecniche decorative tradizionali assieme alla pratica del tornio maturata in famiglia. Nell’istituto novese sarà anche assistente tecnico all’insegnamento delle discipline plastiche, in particolare con incarico di seguire anche forni e torni.
Fonda la ditta Lartea con cui si distingue per una produzione variegata e con pezzi anche di notevoli dimensioni in maiolica, decorati in prima persona o da alcuni collaboratori tra cui la figlia Elisabetta.
La grande conoscenza della ceramica locale gli permise di produrre da se i propri impasti e gli smalti usati per la decorazione.
Nel suo laboratorio era possibile incontrare tantissime tipologie di oggetti quali vasi e coprivasi, piatti, scaldini, pentole, lanterne, candelabri, boccali, anfore, scatole, ecc.
Realizzò anche sculture, cuchi e arcicuchi con una tecnica personale: ogni parte dell’opera veniva prima abbozzata al tornio, successivamente i singoli elementi venivano accorpati in una struttura definitiva.
A cura di: Cucari Veneti e Elisabetta Nicoli.
In collaborazione con Associazione “Nove Terra di Ceramica”
Sticky fictions. And what sticks to what - Personale di Arthur Duff
dal 6 settembre al 6 ottobre (Le Nove hotel & Restaurant – Via Rizzi, 51 – Nove)y
Per Arthur Duff, la ceramica non ha un valore funzionale o pratico, ma diventa un supporto per la pittura. Le sue opere si caratterizzano per paste cromatiche dense e materiche applicate sulla superficie ceramica, evidenziando la loro natura plastica e irregolare, simile a un’incrostazione. Ceramica e pittura, in una ricerca aperta e in continua evoluzione, coesistono in modo forzato e intimo, dando vita a un rapporto dialettico che mette in risalto le loro caratteristiche peculiari. Riconoscendo la necessità di una libertà creativa che possa infondere nuova vita nelle tradizioni e nelle produzioni, Arthur Duff concentra la sua attenzione sul processo di composizione dell’opera. Per lui, fare arte è un rituale, un processo continuo, piuttosto che la semplice realizzazione di un prodotto finito. Un invito a imparare a vedere di nuovo.
Venerdì 6 settembre: Preview esposizione dalle 18 – Dj set dalle 20 – Opening ore 21 – Gin Sonic—live ore 23
È un evento Ceramic Pavilion. A cura di Emanuel Lancerini e Serenella Targa.
Made in Nove al Mulino Pestasassi Baccin-Cecchetto ora Stringa
Sabato 7 e Domenica 8 settembre ore 10-20 (Via Munari, 19 – Nove)
Nel cortile della Fornace Stringa sarà possibile entrare liberamente per poter vedere e fotografare le due grandi ruote del Mulino Pestasassi. A piccoli gruppi, si potrà entrare nel vano in cui sono conservati i tre grandi forni a legna per la ceramica (l’ultima cottura tradizionale a legna è stata effettuata nel 2013 dal gruppo Made in Nove, con la collaborazione e assistenza degli ultimi tre anziani fornasieri del nostro territorio).
Nel cortile del Mulino Pestasassi saranno presenti i ceramisti del gruppo Made in Nove con le loro dimostrazioni dal vivo e con una mostra delle loro opere all’interno delle vetrine fronte strada del Mulino stesso.
CANTIERECERAMICO
Cortile Stylnove Showroom – Via Munari, 104 – Nove
Sabato 7 settembre ore 10-20 e dom ore 10-18
– LIVE SCULPTURE: sculture dal vivo con Aldo Gnesotto, Lorenzo Zanovello e Massimo Vigo
– CERAMICeXposition: New Collection Luciano Florio Paccagnella, Locletoys by Cleto Munari e Lorenzo Zanovello, Serie Originale e Serie X e altre novità dal mondo Stylnove
Sabato 7 settembre ore 21
DANZACERAMICA by Scuola di Danza classicARTE – con Caterina Ferrarese, Marta Pigato, Gaia Rossi, Martina Rossi, Noemi Venzo, Beatrice Venzo, Direzione Valentina Battaglia.
Nude(s)Mostra di 12 grandi piatti di Nadir Basso
Sul supporto di 12 grandi piatti cotti in riduzione raku alcune figure femminili stilizzate colte in diversi momenti di abbandono sensuale. Argilla + smalto bianco, cottura in riduzione raku.
Nadir Basso è nato a Marostica nel 1968. Nella precedente vita, dopo gli studi in Lettere a Padova, è stato prima teatrante e poi libraio – negli interstizi e nei periodi vacanti già ceramista e decoratore nel laboratorio del padre, Gianbattista Basso, che gli ha trasmesso il suo sapere legato alla ceramica tradizionale. Si dedica alla ceramica a tempo pieno da una decina d’anni e (ri)scopre la ceramica raku – avvicinata nei primi del 2000 – all’inizio della pandemia. Ne perfeziona la tecnica e ne approfondisce lo spirito sotto le cure di Nico Toniolo, maestro ceramista per anni sodale di Alessio Tasca. Trova in questa declinazione del fare ceramico un proprio dàimon buono, un luogo dove far convergere l’interesse coltivato negli anni per pratiche e saperi dell’oriente estremo (come lo shodō e il pensiero zen) che condividono con la ceramica raku (raku significa letteralmente ‘gioire il momento’) un’attitudine, una filosofia e un’estetica radicalmente ‘altre’ rispetto alle nostre – e per questo profondamente affascinanti. Dal 4 marzo al 30 aprile 2023 una selezione di lavori in raku sono stati esposti presso l’atelier di Marialuisa Amatori a Vicenza in una mostra dal titolo ‘Shibusa – Opere al Nero’.
Rustico Comacchio, sabato 7 settembre ore 10-13/17-22, domenica 8 settembre ore 10-13/15-20
#FORMACONCRETA - Crafting wellness by POL
A cura di POL in collaborazione con Liceo Artistico De Fabris
Inaugurazione: venerdì 7 settembre ore 18:30 (Portone Comacchio)
In occasione della 27^ Festa della Ceramica di Nove, l’artista POL Polloniato in collaborazione con il Liceo Artistico G.De Fabris, presenta un’installazione dei manufatti ceramici realizzati durante #FORMACONCRETA, un corso extra didattico di quaranta ore sviluppato nell’a.s. 2023/2024. In questo progetto sono stati coinvolti, su base volontaria, una ventina di alunni del quinto anno che hanno condiviso un approccio dinamico e introspettivo della modellatura ceramica.
#FORMACONCRETA è un laboratorio immersivo di modellatura che riscopre le radici primordiali dell’espressione artistica senza una progettualità predefinita. Ideato da POL Polloniato, questo progetto educativo utilizza l’argilla come strumento per esplorare e dare forma agli stati d’animo e alle espressioni emozionali. Attraverso la manipolazione della ceramica, i partecipanti apprendono alcune tecniche artigianali, scoprendo al contempo il potere terapeutico del creare con le proprie mani. Un’esperienza trasversale, mirata ai giovani, con l’obiettivo di promuovere la manualità e facilitare la disconnessione dal mondo digitale. Oltre alle conoscenze tecniche, il percorso formativo diventa un viaggio interiore che permette di esprimere sé stessi in modo autentico e di ritrovare il benessere attraverso il contatto diretto con la materia. L’arte del fare come mezzo per conoscersi e coltivare una sana relazione con le proprie emozioni. #FORMACONCRETA un progetto innovativo di POL, un invito a scoprire la bellezza del fare manuale e a riscoprire il piacere del creare forme che parlano al cuore e all’anima.
POL Polloniato è un artista internazionale che si occupa di ceramica contemporanea, collaborando con musei, istituzioni e gallerie d’arte. Parallelamente dal 2017 di dedica alla formazione interagendo con istituti scolastici sul territorio nazionale. Attualmente è docente di Tecniche della Ceramica presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
MORE CLAY LESS PLASTICChange in your hand
Dal 6 all’8 settembre, primo piano casetta Baccin (Bibliomuseo Palazzo Baccin, aule didattiche)
A cura di Lauren Moreira
È una mostra itinerante che presenta oggetti funzionali fatti da ceramisti provenienti da ogni parte del mondo che aderiscono al progetto MORE CLAY LESS PLASTIC, e che viene proposta a manifestazioni legate al consumo critico e sostenibile, fiere di settore, musei ed eventi culturali.
MORE CLAY LESS PLASTIC nasce nel 2014 su Facebook, in forma di gruppo aperto, con l’idea di creare un network internazionale tra ceramisti e pubblico.
Il messaggio che vuole divulgare è molto semplice: più argilla e meno plastica. L’inquinamento da plastica ha raggiunto livelli drammatici. Ridurre l’uso della plastica è un passo importante, urgente e necessario per la salvaguardia dell’ambiente e della qualità della vita di tutti gli esseri viventi. L’obiettivo è la sensibilizzazione alle buone pratiche di cura per l’ambiente, invitando le persone a ripensare i loro oggetti di uso quotidiano. Scolapasta, bicchieri, piatti, ciotole… Un tempo prodotti con l’argilla e in seguito con la plastica, possono tornare ad essere d’argilla.
MORE CLAY LESS PLASTIC oggi esce dal mondo del web per incontrare le persone, promuovendo la riduzione dell’utilizzo della plastica attraverso incontri culturali, workshop e mostre.
MORE CLAY LESS PLASTIC crede nei mestieri artigiani, che riportano il lavoro ad una dimensione più umana. Crede nei manufatti, che non sono solo “cose”, perché portano con sé storie e antiche conoscenze. Crede che sostituendo un utensile di plastica con uno di ceramica possiamo tutti essere parte di una grande rivoluzione.